27 settembre 2024

 

QUALCHE RIGA PER COMINCIARE

Titti Zerega

 

 

Lo spirito Olimpico è il simbolo più importante di pace in questo mondo che vede tanti conflitti e tante vittime. Lo spirito olimpico consente alle persone di tutto il mondo di stare insieme, di rispettarsi a vicenda, di osservare i temi della tolleranza e della comprensione reciproca. Questi rendono possibili gli elementi fondamentali della pace.

Antonio Guterres
Segretario Generale dell’ONU

Lo scorso 26 giugno la fiamma olimpica è stata accesa a Parigi.

Abbiamo appena assistito alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi: bei giovani, imprese sportive, competizioni leali, rispetto delle regole, bellezza.

Tutto questo ci ha portato in un mondo sano e gioioso, distraendoci da ciò che succede realmente nel mondo: guerre, carestie, epidemie, disastri ambientali, crudeltà, orribili oppressioni.

Mentre bei ragazzi e ragazze vincono medaglie, loro coetanei vagano tra le macerie a cercare i corpi di fratelli e genitori…

E la tregua olimpica? È solo un mito?

La tregua olimpica è stata la grande assente e la bandiera della pace non ha potuto essere innalzata al di sopra di tutte le altre bandiere.

Nell’antica Grecia in occasione delle Olimpiadi si mettevano da parte gli asti fra le poleis per consentire un buon svolgimento dell’evento.

Nelle Olimpiadi moderne i giochi vennero cancellati in occasione delle guerre mondiali e solo nel 2000 è stato istituito dalla Grecia e dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO) il Centro Internazionale della Pace Olimpica, dicendo: «Se riusciamo a mantenere la pace per 16 giorni, forse potremo mantenerla per sempre». È stata solo una speranza.

Olimpiadi 2024: nessun cessate il fuoco nella guerra russo-ucraina, nelle operazioni del Medioriente, tanto meno nelle guerre dimenticate del mondo (attualmente 56 conflitti attivi), ma solo l’applicazione di alcune decisioni del CIO, per superare lo stallo dei combattimenti e delle violazioni dei diritti umani.

Atlete e atleti russi e bielorussi non hanno potuto competere sotto la bandiera della propria patria, ma sotto una bandiera neutrale, come Partecipanti Olimpici Indipendenti.

Sia Israele sia la Palestina hanno partecipato sotto le loro bandiere, anche se la Palestina è un paese non riconosciuto a livello internazionale.

La squadra dei Rifugiati, ovvero sportivi costretti a fuggire dal proprio paese per motivi politici a Parigi era di 37 atleti di 12 sport differenti. La squadra più numerosa di sempre.

Non ci resta che la speranza che in un futuro, non troppo lontano, lo spirito olimpico… renda possibili gli elementi fondamentali della pace.