19 maggio 2025

 

QUALCHE RIGA PER COMINCIARE

Ugo Basso

 

Per noi il numero 600 rappresenta un traguardo neppure immaginabile agli esordi di questo foglietto (1993) creato per diffondere le notizie all’interno del nostro gruppo del tutto informale che già da una decina d’anni (1980) si riuniva mensilmente per leggere la Bibbia. Il foglietto, distribuito in fotocopia a mano o per posta, era funzionale a mantenere informati sui nostri programmi e su qualche evento da segnalare, offrire sintesi degli incontri per chi non fosse stato presente, qualche riflessione individuale e la recensione di qualche libro letto o mostra visitata.

 

Forse per qualcuno ancora misterioso il titolo: Notice To AirMen, il foglio di istruzioni fornite ai piloti di aerei e elicotteri alla partenza dei voli. La scelta non intendeva essere presuntuosa, ma espressione del gusto aeronautico di Giorgio Chiaffarino, ideatore di questa iniziativa nei primi anni novanta. E già che siamo sull’argomento, aggiungo che l’acronimo Notam nel 2021 cambia significato e diventa più impegnativo: NOtice To All Missions. Dallo scorso febbraio, poi, per disposizione dell’amministrazione Trump, torna nel primitivo significato. Non ne so la ragione, ma per noi, con una grafica variata nel tempo e l’aggiunta di un trattino, Nota-m, la m sta a significare Milano, la città in cui da sempre è stato pubblicato.

 

Ma torniamo alla nostra storia. All’inizio si rivolgeva alla trentina di amici che costituivano il gruppo; nel corso del tempo il gruppo si è assottigliato per la scomparsa di tanti, solo in parte sostituiti da nuove partecipazioni, ma i lettori sono cresciuti e oggi la spedizione di questo scambio raggiunge circa seicento indirizzi. Naturalmente molto è cambiato fra noi, nel nostro lavoro, nella società: quello che trent’anni fa era fantascienza ora è quotidianamente a disposizione, migliorando la qualità della vita e aprendo nuovi orizzonti e nuovi abissi; la pace, che pareva una certezza dopo la caduta del muro, da anni è a rischio anche nelle nostre città; le prime denunce dei limiti dello sviluppo non  hanno evitato i danni consistenti oggi sotto gli occhi di tutti, anche di chi li vuole negare; la chiesa dibatteva  come vivere il concilio per poi allontanarsene riducendosi a una minoranza che trovava sapore quasi soltanto nella sorprendenti parole di Francesco che, con preoccupazione, speriamo di ascoltare anche nel successore.

 

Eravamo fiduciosi di cambiare il mondo e il mondo è cambiato nei decenni che abbiamo condiviso, ma non nella direzione auspicate dal nostro sperare: i profeti sono degradati a influencer ed è difficile distinguere la verità dalle narrazioni interessate o mosse dall’odio. Tuttavia il profondo dell’umano si mantiene, il profondo della fede alimenta la fiducia e non abbiamo perso la nostra curiosità, il desiderio di discuterne, sentiamo la responsabilità di trovare strumenti per decodificare un mondo ormai lontano dalla nostra formazione e dai nostri strumenti di lettura. Consumate le parole per esprimere un degrado che non avremmo immaginato, nella volgarità, ignoranza, indifferenza, corruzione, sovranismo, ci sentiamo ancora capaci di godere delle cose belle, siano l’amicizia, le esperienze culturali personali, lo stupore, ammirato o turbato, per tanti aspetti di questo tempo che ci è dato da vivere.

 

Riconoscenti a chi ci sostiene con la testa, con il cuore, con l’ispirazione e con la tastiera (del computer), troviamo nei mensili incontri di redazione il piacere dell’amicizia e insieme stiamo lavorando al 601.