LA GUERRA TRA PROCURE

Gli italiani comuni, che poco sanno delle regole interne alla gestione della magistratura, ne hanno abbastanza di queste che comunque sono percepite come “guerre”.

Ce n’è già stata una, terribile, al Palazzo di Giustizia di Milano e ora, in questo momento di fibrillazioni generali, un nuovo inizio è insopportabile. La politica vive momenti estremamente difficili, l’opinione pubblica, lo abbiamo visto, è disponibile ad assecondare il peggio senza nessuna considerazione sulle conseguente. C’è stato il tempo della cosiddetta “immaginazione al potere” ora è quello degli apprendisti, visto che le scelte sono quelle dettate dai sondaggi e non dalle politiche, men che meno dai programmi (inesistenti) o dalle strategie di lungo periodo (perse da decenni). Così fanno premio i disponibili non pensanti pronti ad adeguarsi rapidamente ai… cambiamenti di vento. Cerchiamo invece di provare a guardare avanti senza perdere il senso critico. E non perdiamoci di vista tra noi in attesa che la lunga notte, nella quale non possiamo fare molto, abbia la sua fine. Il balsamo dell’ottimismo di Draghi, solo Iddio sa di quanto ne abbiamo bisogno.