NON ERANO “PRIMARIE”- 2 –

Ci sono state, è andata meglio di come si poteva immaginare (ci andranno quattro gatti!), male, a parere degli antipatizzanti irriducibili del Pd. Ci sono delle riflessioni che invece sarebbe importante sviluppare. Per esempio: come anche altrove, Inghilterra, Usa, i votanti si dividono in due: giovani e meno giovani. Nel caso sono stati in grande maggioranza persone di una certa età, vale a dire che il partito fa fatica, o addirittura non riesce, ad attrarre i giovani, soprattutto i 30-40 enni. C’è poi la necessità di riunire sul serio tutte le componenti interne e non. Molto interessante l’idea di Giuliano Pisapia, radunare e rendere operativi  la sinistra radicale e i gruppuscoli connessi, cosa che non può avvenire senza il Pd, il che però contrasta le eventuali scelte Pd (no a D’Alema, per esempio). Anche qui capisco, ma mi sembra molto difficile riannodare un incontro con chi ieri ha organizzato una scissione o da sempre ha sparato a zero sul segretario e, addirittura ieri, secondo la Repubblica, avrebbe detto:«Renzi ha abbandonato tutti i valori della sinistra eccetto lo stalinismo», oppure:«Ho preferito seguire i miei ideali piuttosto che il partito». Come fare una intesa – pur necessaria – «con chi sostiene che il principale problema della coalizione si chiama Matteo Renzi?» ( Del Rio).

Ma oltre il “con chi” la sinistra ha il problema del “che fare” che non è certo di minor peso. Non tanto i tre quattro temi principali, sui quali tutti convengono, ma il modo e le risorse che servono per affrontarli.

Se questo menù non fosse sufficiente,c’è il problema della legge elettorale, che molti vogliono ma chi non la vuole forse pesa di più!